Il libro fa parte della serie Scrittori di Dio. Una grande impresa editoriale nel contesto del Progetto Culturale della Chiesa Italiana. Chi varcherà la soglia del nuovo millennio avrà il desiderio di portare con sé l'eredità dei suoi padri. Un patrimonio enorme e straordinario è racchiuso nelle parole degli autori che hanno fatto la storia del pensiero cristiano e della nostra cultura. Suddivisa in quattro sezioni - Patristica, Medioevo, Moderni e Contemporanei - Scrittori di Dio rende finalmente accessibile a tutti i loro scritti più belli. Una splendida serie di volumi da collezionare. L'incontro con ogni singolo autore è guidato da uno specialista attraverso una vera e propria Guida alla lettura. Il contenuto di ogni volume è così strutturato: 1. Breve biografia. 2. Gli scritti più belli scelti da uno specialista. 3. Le frasi celebri. 4. Bibliografia.
"Non può immaginare che cosa significhi per me essere una figlia del popolo eletto: significa appartenere a Cristo non solo con lo spirito ma anche con il sangue." Così Edith Stein, filosofa e monaca carmelitana pochi mesi prima della sua morte nel campo di concentramento di Auschwitz. Beatificata nel 1987, la Stein sarà canonizzata nell'ottobre 1998 da Giovanni Paolo II. Pubblicata per questo significativo evento, la biografia di Joachim Bouflet ripercorre il cammino di questa donna, utilizzando i suoi scritti e le testimonianze di coloro che le sono vissuti accanto.
Un libro illustrato per bambini, sulla vita di Edith Stein.
«Ebrea, filosofa, suora e martire: una vittima emblematica tra le migliaia accomunate da una morte massificata; [...] una vittima consapevole di ciò che rappresentava»: così viene introdotta la biografia dell'intellettuale, uccisa dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz, canonizzata nel 1998 e nominata «patrona d'Europa» da Giovanni Paolo ii. Ebrea di nascita, ma atea, allieva e assistente di Husserl, convertita attraverso la letteratura cristiana, chiese il battesimo dopo la lettura dell'autobiografia di Teresa d'Avila: divenne monaca carmelitana a Colonia e ad Echt in Olanda, dove fu catturata. In questa emblematica vicenda si trovano impulsi solo oggi considerabili nella loro azione profonda: il legame tra ebraismo e cristianesimo; l'impegnata frequentazione dei problemi del pensiero novecentesco; una visione anticipatrice della questione femminile. L'ultimo esito è un'immersione nell'esistenza, ispirata alla mistica vicinanza della scientia Crucis, che esalta il paradosso di Gesù: la salvezza mediante la sofferenza vicaria. Gerl-Falkovitz conduce il lettore attraverso le vicissitudini e le opere filosofiche e mistiche della santa; facendo emergere le tensioni tra ebraismo e cristianesimo, scienza rigorosa e intensità religiosa, dedizione al sacrificio e intelligenza spregiudicata, pensiero esigente e umiltà.
Edith Stein nacque a Breslavia da famiglia ebrea. Di straordinarie doti intellettuali, intraprese la carriera universitaria divenendo assistente del filosofo Edmund Husserl. Dopo aver letto l'autobiografia di Teresa d'Avila, abbandonò l'ateismo e si convertì. A causa delle leggi razziali fu costretta ad abbandonare l'insegnamento ed entrò nel carmelo di Colonia prendendo il nome di Teresa Benedetta della Croce. Trasferitasi nei Paesi Bassi, non sfuggì alla rappresaglia nazista e venne deportata ad Auschwitz, dove fu uccisa il 9 agosto 1942 insieme alla sorella Rosa. Conoscere la sua figura vuol dire compiere un'esperienza di provocante attualità. Nella nostra civiltà meccanizzata e tecnologica, Edith, donna dalla parola limpida ed essenziale, ha qualcosa da dire: è un andare alle radici, alla scoperta dell'esistenza umana. Edith Stein è stata beatificata (1987) e canonizzata (1998) da Giovanni Paolo II, che nel 1999 l'ha proclamata compatrona d'Europa.
Edith Stein, nata a Breslavia nel 1891 da una famiglia ebrea, a 30 anni si convertì al cattolicesimo e successivamente diventò Carmelitana con il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, morì nella camera a gas. Proclamata "santa" nel 1998, è compatrona dell'Europa con Brigida di Svezia e Caterina da Siena. Questo libro illustrato racconta la storia di questa figura che, come disse Benedetto XVI durante la sua visita ad Auschwitz nel 2006, «come cristiana ed ebrea accettò di morire per il suo popolo e che ora ci sta davanti come luce in una notte buia».
Il libro di Miryam Choi, dedicato a Maria, Madre di Gesù Cristo, rappresenta un unicum nella vasta letteratura sulla figura di Edith Stein, affrontando questioni che sembrerebbero secondarie, ma che, al contrario, mostrano di essere al cuore degli interessi della pensatrice tedesca, come accade per la descrizione dell'esperienza mistica sulla quale si sofferma l'Autrice. Da notare è il peculiare approccio che caratterizza il libro: si "sente" che tutto ciò che è detto è frutto di una profonda condivisione che si può attribuire ad una vicinanza "affettiva" con la Stein, ma non esclude il rigore dell'indagine intellettuale. I lettori e le lettrici, sia che conoscano il pensiero della Stein sia che si avvicinino ad esso per la prima volta, saranno senz'altro attratti da ciò che l'Autrice espone in questo suo scritto; esso muove da una piccola parola, fiat, per allargarsi a questioni fondamentali nel campo della filosofia e della teologia. Prefazione di Angela Ales Bello.
L’autrice presenta dapprima il contesto storico, biografico, filosofico e spirituale che porta la Stein alla scoperta della dimensione religiosa e alla conversione alla fede cattolica.
In un secondo momento, esamina gli scritti della Stein per far emergere la sua comprensione della natura propriamente teologica della fede.
Da Sara a Edith Stein, da Rachele a Susanna la casta, da Maria la sorella di Mosè: a Vittoria Colonna: una galleria di ritratti di donne coraggiose, di ampi orizzonti e di fede provata. Un libro che favorisce la realizzazione della donna, chiamata a comprendere sempre meglio la propria identità: con i relativi “:carismi”:. Ma nello stesso tempo l’:autrice valorizza anche l’:uomo, che insieme a lei realizza il disegno di Dio sulla strada della vita, dove vivere è: sinonimo di amare in Cristo Salvezza.
In queste pagine viene presentato, con tratti rapidi quanto profondi, il contributo offerto da Edith Stein, Theresia Benedicta a Cruce (1891-1942), alla comprensione della missione umana ed ecclesiale della donna. Edith Stein, che ha formalmente parlato del ruolo della donna già alla fine degli anni venti del secolo XX, interviene ancora nella discussione rimessa all'ordine del giorno nel dibattito teologico a ridosso del Concilio Ecumenico Vaticano II e in quello odierno.
L'autore
JEAN-FRANÇOIS THOMAS, nato nel 1957 a Nancy. Sacerdote della Compagnia di Gesù nel 1988. Dottore in filosofia, alla Sorbona (1981) con una tesi su Teilhard de Chardin, relatore Claude Bruaire. Dottore in teologia (1988) alla Weston School of Theology. Dopo aver insegnato filosofia nel Seminario di Paray-le-Monial, la insegna ora all'Istituto di Teologia di Lugano.
Il libro
Simone Weil ed Edith Stein hanno inizialmente una sensibilità comune nei confronti dell'infelicità e della sofferenza, segnata dalla loro tradizione ebraica, dalla quale si sono tuttavia allontanate per indifferenza verso Dio. In un secondo tempo la Croce le attira entrambe: essa appare a Simone Weil più come un'idea inaccessibile; a Edith Stein, come la parola che plasma il suo destino personale. Con finezza, lasciando parlare queste due autrici, fraterne e diverse, Jean-François Thomas segue passo dopo passo il loro itinerario e i loro pensieri. Questo studio, seguito da Élie Wiesel, illustra in che modo la ricerca spirituale suscita l'interrogativo sull'essere e se ne nutre unendo essere e amore.